Mucche trascinate al macello: In Veneto scoppia la polemica

L'inchiesta choc di «Striscia» nel Vicentino riapre il dibattito. Lav: «Basta, ora tolleranza Zero». Zaia: «Non è questo il mondo dell'allevamento veneto»



  • VICENZA - Mucche a terra, non in grado di alzarsi e trascinate a forza verso il macello. L'inchiesta di Striscia la notizia, girata in provincia di Vicenza e andata in onda lunedì sera riapre la polemica sui maltrattamenti. In prima fila la Lav. «Come Lav denunciamo da anni queste grave violazioni - dice il vicepresidente Roberto Bennati - , la veterinaria privata e il servizio sanitario pubblico difendano il proprio ruolo da questa economia illecita e tutelino la salute dei cittadini e il benessere degli animali. Chiediamo la radiazione dall’Albo dei medici veterinari del Medico intervistato da Striscia la notizia, che non solo non ha smentito la paternità della documentazione ma anzi l’ha confermata ritenendo tale comportamento incredibilmente in linea con la propria coscienza di medico veterinario. Oltre all’eventuale reato di falso ideologico, che sarà accertato dalla Magistratura insieme ai reati di maltrattamento e altre gravissime ipotesi di reato contro la salute pubblica, si tratta di una piena ed evidente violazione del codice deontologico dei medici veterinari: ci auguriamo che l’Ordine dei Medici presso cui è iscritto il Medico coinvolto nell’inchiesta, voglia difendere una nobile professione esprimendo tolleranza zero verso tali comportamenti». «Chiediamo inoltre al Ministero della Salute di aprire subito un tavolo con i Servizi Veterinari delle Regioni - prosegue Bennati - per l’applicazione della norma sul trasporto e per prendere provvedimenti incisivi nei confronti di questa filiera illegale, innalzando subito la vigilanza veterinaria nei macelli e applicando sanzioni amministrative e penali che nella materia sono molto chiare e nette.
Sul tema è intervenuto anche il governatore Luca Zaia: «Sul fronte del benessere animale tolleranza zero: i nostri Servizi Veterinari sono sul pezzo. Non esiste che l'immagine della zootecnia veneta sia quella collegata ad animali vivi con le gambe spezzate, caricati su camion con la pala di una ruspa o con verricelli. Non è questo il mondo dell'allevamento del Veneto, sia chiaro. E se qualcuno si comporta male, paga». Il presidente della regione Luca Zaia ha stigmatizzato così il servizio trasmesso dalla trasmissione «Striscia la notizia». «Il servizio era supportato da immagini inequivocabili: abbiamo fatto vedere il peggio che si poteva mostrare del mondo dell'allevamento. I veneti non sono questi - ha ribadito Zaia - e lo dico a difesa dei tanti allevatori per il bene della nostra regione che rispettano la legge sul benessere animale, che dai noi è applicata in maniera puntuale. Voglio ricordare che nel corso del servizio è stato intervistato uno dei nostri responsabili veterinari, che ha ben spiegato l'irregolarità di quel trasporto». «Adesso andiamo giù ad alzo zero: chi fa cose di questo genere non solo ci reca un pesante danno di immagine ma non conosce il rispetto per gli animali e il loro benessere. Il danno fatto, e non solo al Veneto; è altissimo: non è questa la zootecnia. Non esiste che un camionista risponda al giornalista "cosa vuoi che ti dica", o un veterinario che su questo affermi "hai finito di far domande? Va via"».
«Il servizio di Striscia la Notizia, che per questo ringrazio come ringrazio la Polstrada ed i servizi veterinari intervenuti, ha smascherato dei veri e propri malfattori, che gettano discredito sulla stragrande maggioranza degli allevatori veneti onesti. Stiamo valutando la possibilità che la Regione si costituisca parte civile nel contenzioso legale, a tutela delle produzioni e dell'immagine della zootecnia veneta». Lo sottolinea l'assessore alla sanità del Veneto Luca Coletto, che ha la competenza sui servizi veterinari regionali.

Fonte: corrieredelveneto

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