GLI ZOOFILI IN ITALIA: molte anche le donne.



In seguito alla nostra denuncia del mondo ignorato della Zoofilia, con l'articolo Zoofilia: quando l'Amore diventa Stupro, proponiamo un'ulteriore utile approfondimento attraverso la testimonianza di una nostra lettrice. 

Autore: Anna AlFieri

Volevamo illuderci che non ci riguardasse o che il problema non fosse così esteso. Asia, Africa, America, Europa del Nord, ecc…Italia? No, impossibile!
Ma quando si viene a conoscenza della loro esistenza, delle loro “argomentazioni”, ci si deve ricredere. E decidere da che parte schierarsi.


Abbiamo parlato di uomini, ora vi raccontiamo le motivazioni delle ZOOFILE.
La prima zoofila in Italia di cui tutti abbiano memoria fu Ilona Staller. Ricordate? Da allora non è difficile capire che, da business di spettacolo, questa pratica sia diventata molto più popolare.
Fa male, molto male scoprire che, anche fra gli animalisti (meglio chiamarli pseudo-animalisti), molti siano gli uomini e le donne che si dichiarano amanti del proprio animale domestico. E non in senso platonico. Lo considerano il proprio partner, di cui si prendono cura e di cui si considerano i “salvatori”.

Sono molti gli zoofili passati alla notorietà.
Negli anni ’70, Malcolm Brenner, ancor prima di sposarsi, conobbe Ruby, una femmina di delfino, che definì “l’amore della sua vita”. Lei, a suo dire, “ricambiava il sentimento e lo cercava”.
Una decina d’anni dopo circa, un uomo americano e sua moglie, organizzarono il matrimonio -a cui partecipò anche un prete- con Pixel, un cavallo che divenne il loro marito.
Questi sono solo due esempi.

Ma oggi com’è vissuta la zoofilia?

Da nord a sud, in Italia, il fenomeno si estende sempre più (come si evidenzia dalla dichiarazione di uno zoofilo -“…ci sono tantissime persone, e ben molte di più di quello che si potrebbe immaginare, che quotidianamente hanno questo tipo di esperienze”-) e, come dicevamo, molte donne (dichiaratesi convinte animaliste) hanno rapporti abituali con il proprio cane che, addirittura, “sentono di tradire, nel caso in cui approfondiscano la conoscenza anche con altri animali”.
La linea di difesa di ogni zoofilo è infatti quella dell’amore corrispostogli dal proprio “compagno” (un altro zoofilo ricordando la propria esperienza adolescenziale con il proprio cane ci racconta che: “Molte volte cercava di sedurmi leccandomi il collo, ma si tratteneva anche piangendo. Lui sembrava soffrire e vergognarsi di questo impulso perché sapevamo entrambi che non era possibile. Si vergognava proprio di certe cose. Era un cane speciale.”).

Da numerose fonti però si scopre poi che gli animali spesso “vengono DROGATI, per contenere la foga della loro prestazione sessuale”.
A questo punto è ovvio chiedersi: quindi l’animale ne trae piacere?
Per capirlo, analizziamo in modo semplice i meccanismi della Natura. Gli animali, reagendo al proprio olfatto, rispondono alla pulsione sessuale che consente loro di dare continuità alla propria specie. Il “piacere” dell’animale, se così si può definire, ha brevissima durata e ha il solo scopo della procreazione, anzi, l’accoppiamento richiede un grande dispendio di energie, che vengono sottratte ad altri bisogni primari come la ricerca del cibo e la difesa del branco.


Inoltre, gli animali domestici che hanno rapporti intimi con i proprietari vengono ADDESTRATI –si, avete capito bene- o comunque FORZATI, in una situazione di cui non possono avere alcuna familiarità. Ecco perché gli zoofili solitamente cercano l’aiuto di altri “appassionati” per riuscire a gestire e indirizzare l’animale.

Qui in Italia, come già detto, questi individui sono numerosi. Nel 2010 “sono stati segnalati e registrati da AIDAA, Associazione Italiana in Difesa di Animali e Ambiente, 22.300 annunci online di ricerca ed offerta di sesso con animali, equivalenti a12.000 link completamente free e quindi liberamente accessibili anche da bambini. Non da ultimo, inoltre, in numerosi dei siti menzionati sono proprio i bambini, insieme agli animali, i protagonisti dei filmati pedopornografici offerti” (fonte: http://www.cronacamilano.it/).

Si parla di uomini eterosessuali, omosessuali, donne, single, coppie, senza distinzione di area geografica o di estrazione sociale. Animali prediletti: cavallo e cane principalmente, perché più facilmente reperibili. Seguono scimmie, maiali, ovini, bovini, altri equini, roditori, pesci, delfini, pollame, ecc. Frequenti sono gli incontri di gruppo. Ad esempio gruppi di tre o quattro persone ed un solo animale domestico o gruppi di persone che, tramite proprietari di stalle o cavalli, organizzano la serata “di svago”.
E quando non è sempre possibile avere una stalla o una villa a disposizione si organizzano viaggi, principalmente in Croazia e in Slovenia, dove c’è un gran numero di animali liberi e/o poco controllati o, anche qui, di proprietari disponibili.
C’è chi non ha ancora trovato il compagno di “giochi” e lo cerca tramite l’annuncio di una RICHIESTA DI ADOZIONE (la preferenza di adottarli o comprarli in età giovane e in buona salute, porta a chiedersi cosa sia dell’animale quando diventa anziano, debole e quindi poco “prestante”) e c’è chi si accontenta di qualche oretta con un randagio (testimonianza: “Mi sono fatto un giro per le strade alla ricerca di qualche cane da portare temporaneamente a casa, lavare e sollazzare…”).


Peter Singer, filosofo antispecista australiano dice: “I contatti sessuali con animali sono accettabili se reciprocamente soddisfacenti”. Chi sta scrivendo in questo momento è convinto antispecista, ma, altrettanto certo che, amare gli animali significhi sostenere l’ugual valore di ogni esistenza e RISPETTARE la sua Natura con le sue regole. NON trasformare in oggetto sessuale l’animale, NON umanizzarlo quanto basta per il nostro morboso bisogno di sentirci più forti, o più soddisfatti, o meno soli. Questo non è AMORE, ne tantomeno RISPETTO e se manca quest’ultimo, valicare certi limiti sarà sempre più facile.
Quindi…NO, caro Peter, permettici di dissentire.

Ultimamente gli zoofili hanno incominciato a chiedere che la loro pratica venga LEGALIZZATA (ricordiamo che in Germania è già entrato in politica il gruppo degli Zeta); vogliono poter disporre dell’animale-oggetto con libertà e tranquillità, avendo quindi più VARIETA’ di scelta. Paragonano questa battaglia a quella che gli omosessuali dovettero affrontare per i loro diritti e dichiarano che la zoofilia “non è un feticcio, ma un ORIENTAMENTO, UNO STILE DI VITA”. Ebbene, questo paragone è VERGOGNOSO e OFFENSIVO.
Come può essere confrontato un rapporto fra due individui adulti, razionali e consenzienti con un altro, instaurato con un essere vivente la cui attività cerebrale scientificamente è pari a quella di un umano di poco meno di tre anni? La similitudine si trova solo nella PEDOFILIA o in un rapporto con una persona con disabilità mentale.



Uno zoofilo inglese è certo che: “ gli animali sono esseri senzienti. E se non sono senzienti, come fanno a distinguere il Bene dal Male?”. E’ più facile costruire una relazione con un essere che non pretende, non giudica, non si lamenta. Gli psicologi affermano che “l’amore in quanto necessità di far star bene l’altro, in questi casi, sia la giustificazione MALATA di una persona che così acquieta i propri sensi di colpa”.

Il perbenismo è sbagliato, certo, soprattutto quando non accetta le diversità. Gli esseri umani di questa Terra sono differenti fra loro per etnia, religione, orientamento sessuale, ecc., ma il diritto di vivere e di affermarsi è intoccabile e inalienabile. Le caratteristiche di ognuno vanno rispettate. Ad un eterosessuale convinto non si potrà mai chiedere di avere rapporti con un omosessuale e viceversa. Allo stesso modo, NON SI PUO’ IMPORRE ad un animale l’UMANIZZAZIONE. Non potremo MAI accettare la pratica, ne tantomeno la legalizzazione della zoofilia. Al contrario, sono NECESSARI CONTROLLI più SEVERI E LEGGI più CHIARE E DEFINITIVE contro questi veri e propri ABUSI. Non si può confondere l’egoismo con l’amore. E’ un insulto per chi realmente ama CON RISPETTO e si prodiga per il bene di un animale, senza calpestarne la Natura. L’uomo ha il compito di assumersi la responsabilità di proteggere e difendere gli animali, non di dominarli e piegarli, in questo caso sessualmente, al proprio volere e bisogno. QUESTO NON E’ AMORE, E’ SFRUTTAMENTO.

Anna.LF


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