Abbraccia il toro dopo la corrida: il paradosso dell’attivista multata a Malaga





Abbraccia il toro dopo la corrida: il paradosso dell’attivista multata a Malaga Oltre il danno anche la beffa, potremmo dire. È quello che è successo a un’attivista per i diritti degli animali in Spagna. Virginia Ruiz, 38 anni, è saltata dentro un’arena a Malaga, dove si era appena svolta una corrida, per abbracciare il toro che, al termine dello “spettacolo”, stava per essere ucciso. Un gesto dimostrativo, il primo di questo genere da parte di una donna, che rischia di costarle ora 6mila euro di multa. Ruiz era entrata all’arena La Malagueta per filmare le atrocità della corrida e, ha raccontato, non aveva previsto di intervenire. Poi, d’impulso, è corsa nel recinto: “Il toro mi ha guardata e credo che abbia sentito la mia energia. Volevo dargli un po’ di affetto prima che morisse”, ha spiegato l’attivista, che è stata poi allontanata di peso dall’animale. “So di aver fatto la cosa giusta”, ha aggiunto Ruiz a proposito della multa che le è stata comminata. Per chiedere che la sanzione venga cancellata è stata lanciata anche una petizione online. “Noi spagnoli ci vergogniamo. La corrida non ci rappresenta. In Spagna – ha aggiunto Ruiz – c’è molto di più della corrida. Siamo un popolo meraviglioso”.

Visualizza la petizione: Not to fine Virginia Ruiz for protecting the bull.

Fonte: Vegolosi.it

Petition: Not to fine Virginia Ruiz for protecting the bull.


In an extraordinary act of bravery, an animal rights activist jumped into the Malagueta bullfighting ring to comfort a dying bull in Malaga, Spain, yesterday. For a few moments, Virginia Ruiz, 38, was able to lay her body over the bull and shield him before arena officials and fans violently hauled her away. "I could hear him crying in pain and I jumped down, walked across the ring to where he lay dying," Ms. Ruiz explained to me via Skype this morning. "He looked at me and I believe he felt my energy. I wanted to give him love before he left this earth," she said.
As she was pulled off the bull, the crowd of bullfighting fans jeered, yelling "fuera!" (get out) in unison. "They called me names," said Ruiz, "they kicked me, they spit on me, they told me to go back to the kitchen and they called me a whore."
The bull was stabbed to death.
Ms. Ruiz attended the bullfight alone on a day that had free admission—she did not buy a ticket to enter the 9000-seat arena. She claimed her intention was to merely film the cruelty in the ring, which was only three-fourths full despite the free admission yesterday.
Impulsively, when she heard the bull cry out, she jumped down and walked toward him. "Because I was walking, not running, they [the crowd] didn't yet realize I am an activist until I got very close to the bull," said Ruiz. "He was still alive before they could do the final stabbing with the small knife in the back of the neck. He was crying, he tried looking at the people," she said.
Ms. Ruiz, who has been an anti-bullfighting activist since 2008, said there were at most, only 1500 people in the ring. The side of the arena which was in the sun was empty and the shady side was only three-fourths full, she said, including "many children in attendance."
"We want for America to know what is happening here. Hemingway was wrong about this whole barbaric tradition. We feel ashamed. It doesn't represent us.There is more to Spain than bullfighting. We are a wonderful people. We are seen as a third world country instead of European."
Watch video of Ms. Ruiz walk through the ring here.
After Ms. Ruiz was violently escorted out and held illegally, she was grilled on the spot by local police, who noted her address. She will be receiving a notice for trespassing and will have to pay a fine of up to 6000 Euros ( $6700).
The European parliament subsidizes the blood sport of bullfighting with 600 million Euros per year.
"I feel I was doing the right thing," said Ms. Ruiz. "He knew I was fighting for his rights."
I find this very disturbing that people like Ms. Ruiz will be fined for doing the correct thing. Trespassing for make the last minute of an animal better or even save it from some "people" should be awarder and not fined.
Its time to change those things and show the world that there are more people loving the animals than those hate them. 

Francia, 14 soldati accusati di abusi su minori nella Repubblica Centrafricana. Hollande: "Sarò implacabile"



Abusi sui bambini, altro che peacekeeping. Sono gravissime le accuse contenute in un rapporto Onu nei confronti di 14 soldati francesi che hanno prestato servizio nella Repubblica Centrafricana. Una bufera che si è abbattuta sulla Francia, costringendo il presidente Francois Hollande ad assicurare punizioni severissime, nel caso in cui le accuse si dimostrassero fondate. "Se certi militari si sono comportati male - ha detto il presidente in conferenza stampa - sarò implacabile".
Le autorità francesi hanno avviato un'indagine nel luglio del 2014, dopo aver ricevuto un rapporto delle Nazioni Unite sugli abusi commessi dai soldati francesi in missione di pace nel Paese africano.
Intitolato "Sexual abuse on children by international armed forces", il rapporto riferisce in dettaglio degli stupri e degli atti di sodomia commessi dai peacekeeper francesi su bambini affamati e senza cibo presenti nel centro per sfollati dell'aeroporto Mpoko di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. I bambini abusati sono stati ascoltati tra maggio e giugno dello scorso anno da un membro del personale dell'ufficio del commissario Onu per i diritti umani e da un esperto dell'Unicef.
Secondo i bambini, alcuni dei quali orfani, lo sfruttamento sessuale sarebbe iniziato nel dicembre 2013, in cambio di cibo e soldi. Un ragazzino di 11 anni ha raccontato di essere stato abusato mentre era alla ricerca di cibo; un altro di 9 anni ha detto di essere stato costretto, insieme a un amico, ad atti sessuali da due soldati francesi. Alcuni dei bambini sono stati in grado di fornire anche precise descrizioni dei soldati coinvolti.
Fonti giudiziarie hanno precisato che, dei 14 militari finiti sotto inchiesta, "pochissimi" di loro sono stati identificati. Riguardo ai sei minori coinvolti in questa fase dell'indagine, di età compresa tra 9 e 13 anni, quattro di loro sono vittime di abusi, mentre gli altri due hanno detto di aver assistito ad atti di violenza sessuale.
Oggi il ministero della Difesa francese ha assicurato che non intende "nascondere nulla": "non c'è alcuna volontà di nascondere nulla - ha detto alla stampa il portavoce Pierre Bayle - non si nascondono i fatti, si verifica la loro veridicità". Il presidente Hollande ha promesso tolleranza zero: "Se questa informazione sarà confermata, la punizione sarà proporzionata alle azioni. Se è seria, la punizione sarà severa". Le autorità richiederanno che un rapporto interno all'esercito francese sia declassificato.

La Francia e l’ONU coinvolti nei casi di stupri e pedofilia in Repubblica Centrafricana


A quanto pare la Repubblica Centrafricana è una terra destinata a non conoscere mai la pace. E’ di questi giorni l’ultima dolorosa novità: come riportato dall’inviato dell’ONU, Vannina Maestracci, tre Caschi Blu avrebbero abusato di tre ragazzine. E quel che è peggio, è che non sarebbe neppure il primo caso. Una delle tre vittime sarebbe addirittura minorenne, e lo stupro si sarebbe verificato a Minusca lo scorso 12 agosto. Anche se la Maestracci si sarebbe rifiutata di fornire informazioni circa la nazionalità dei tre Caschi Blu, vi è il sospetto che essi provengano dalla Repubblica Democratica del Congo. Il contingente di cui fanno parte, ad ogni modo, è quello stanziato nella città di Bambari, a nord est di Bangui.
Del fatto ha accuratamente parlato anche il giornalista Luc Michel, in quest’articolo. Secondo il Segretario dell’ONU, il caso di stupro di cui si sarebbero macchiati i tre Caschi Blu sarebbe un “cancro nel nostro sistema”. Il capo della missione ONU a Minusca sarebbe già stato sostituito proprio per via dei vari casi d’abusi sessuale su minori col gabonese Parfait Onanaga-Anyanga. Sulle sue spalle ricade il gravoso compito di ridar smalto al sempre più deprecato corpo dei Caschi Blu in Repubblica Centrafricana e a Minusca in particolare. Si sostiene che a Minusca i Caschi Blu, presenti con 12mila unità, abbiano finora compiuto almeno 57 stupri, 11 dei quali su bambini. Sarà ben difficile, con un simile curriculum, recuperare il favore e la fiducia della popolazione locale. Nel frattempo, lo scorso martedì, il Consiglio di Sicurezza ha espresso tutta la propria indignazione per i fatti avvenuti in Repubblica Centrafricana: ma basta questo a ripagare le vittime dei torti subiti?
Quel che è peggio, è che a quanto pare i Caschi Blu coinvolti in tali scandali risulterebbero ancora tutti in servizio. E non chissà dove, ma proprio in Repubblica Centrafricana, sul luogo del delitto. Il ministro della Difesa francese Le Drian aveva detto, ancora lo scorso 3 maggio: “I colpevoli si devono autodenunciare!”. Si riferiva ai soldati francesi della Missione Sangaris che erano andati in Repubblica Centrafricana per fronteggiare i ribelli Seleka. A dimostrazione che il problema non si limita solo alle forze ONU ma, purtroppo e soprattutto, anche a quelle francesi presenti da ben prima nel paese africano.
Infatti ben 14 soldati francesi sono stati messi in stato d’accusa per questo problema, ritenuto “potenzialmente disastroso per l’immagine della Francia e del suo esercito in Africa” (parole testuali dell’AFP). A rivelare tali misfatti era stato, fra i tanti giornali, anche il britannico Guardian. Da quel che sembra, almeno dodici bambini sarebbero stati violentati nell’aeroporto di M’Poko a Bangui, tra il dicembre del 2013 ed il giugno del 2014.
Il colonialismo, anche sessuale, non è ancora finito.

Stare un’ora nell’epicentro del disastro di Fukushima ti uccide




Il robot inviato all'interno del reattore 1 ha smesso di funzionare dopo un'ora


La Tepco, la società giapponese che gestisce il disastrato impianto nucleare di Fukushimaha annunciato che stare un’ora nell’epicentro può uccidere. I robot hanno rilevato livelli mortali di radiazioni all’interno del reattore 1, pari a 9,7 sieverts all’ora. Tepco ha anche diffuso il video (che potete vedere sopra) girato all’interno dell’impianto da un robot, che però ha smesso di funzionare dopo aver percorso circa la metà del tragitto previsto, e aver inviato dati riguardanti il livello di radiazioni e temperatura da due terzi dei punti. Era stata pianificata una missione di 10 ore. Secondo il portavoce della società nipponica Teruaki Kobayashi recarsi all’interno del reattore sarebbe pericoloso per gli esseri umani anche indossando delle tute protettive.

Fukushima: il robot che ha smesso di funzionare

Le operazioni di decommissioning nucleare a Fukushima hanno subìto l’ennesima battuta d’arresto. Il robot inviato dentro uno dei reattori danneggiati per individuare il combustibile fuso si è bloccato, e ha dovuto essere abbandonato.
Il gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), ha detto che il robot ha smesso di muoversi venerdì, durante la prima ispezione del vessel nel reattore n. 1, uno dei tre colpiti dalla combo di terremoto e tsunami nel marzo 2011. Più di quattro anni dopo, i livelli di radiazione all’interno dei tre reattori sono ancora troppo alti per consentire agli esseri umani di entrarvi fisicamente.
Tepco ha recentemente ammesso che la tecnologia dei robot per recuperare il combustibile nucleare è ancora in fase di sviluppo, e stamattina ha dichiarato che dovrà tagliare i cavi che lo legano al controllo a distanza e inviare un’altra macchina simile per ricominciare le operazioni. Il robot è sviluppato da Hitachi-GE Nuclear Energy insieme all’Istituto Internazionale di Ricerca per il Nuclear Decommissioning. Secondo le rassicurazioni avrebbe dovuto essere in grado di funzionare per circa 10 ore, anche se esposto a livelli di radiazione che potrebbero causare malfunzionamenti ai comuni dispositivi elettronici.
Il mini cingolato ricorda i “Transformers” , dato che riesce a modificare la sua morfologia a seconda dell’ambiente in cui deve muoversi ed operare. In questo frangente, era stato inviato per fotografare l’interno del recipiente, e registrare temperature e livelli di radiazione.
Aveva mappato 14 sui 18 punti stabiliti quando si è bloccato, tre ore dopo l’inizio del suo viaggio intorno al contenitore. La causa del problema è ancora sconosciuta
“.

Cáncer en Botella



coca


Coca-Cola es un refresco efervescente vendido en tiendas, restaurantes y máquinas expendedoras en más de 200 países. Es producido por The Coca-Cola Company. En un principio, cuando la inventó el farmacéutico John Pemberton, fue una medicina patentada, aunque fue adquirida posteriormente por el empresario Asa Griggs Candler, cuyas tácticas de márketing hicieron a la bebida una de las más consumidas del siglo XX. 
La compañía produce realmente un concentrado de Coca-Cola, que luego vende a varias empresas embotelladoras licenciadas, las cuales mezclan el concentrado con agua filtrada y edulcorantes para, posteriormente, vender y distribuir la bebida en latas y botellas en los comercios minoristas o mayoristas. 
También existen variantes de la Coca-Cola, fabricados por la misma empresa, como la Coca-Cola Light y la Coca-Cola Diet; otras son la Coca-Cola sin cafeína, Coca-Cola Cereza, Coca-Cola Vainilla, Coca-Cola Zero, entre otras lanzadas especialmente como la de sabor a limón. 

En este post voy a explicar lo que causa la gaseosa Coca-Cola en un tiempo prolongado. 

Si nos remontamos a los años sesenta la Coca Cola era vista como un claro ícono imperialista, y por supuesto condenada por ello. 

Con la relativización de los regímenes políticos esta condena a las bebidas cola fue reemplazada por la condena a la Coca Cola desde el punto de vista de la calidad de vida. 

Junto a McDonald’s, probablemente las bebidas colas sean el modelo a NO seguir por excelencia en términos de conductas alimen-ticias, pues ambas marcas pro-mueven alimentos negativos para la salud de quienes los consumen. ¿Pero en realidad qué ocurre si consumimos Coca Cola en tiempo real? Analicemos la respuesta fisiológica del organismo ante la ingesta de Coca Cola en el transcurso de una hora. 

Con la relativización de los regímenes políticos esta condena a las bebidas cola fue reemplazada por la condena a la Coca Cola desde el punto de vista de la calidad de vida. 

Junto a McDonald’s, probablemen-te las bebidas colas sean el modelo a NO seguir por excelencia en términos de conductas alimen-ticias, pues ambas marcas promueven alimentos negativos para la salud de quienes los consumen. ¿Pero en realidad qué ocurre si consumimos Coca Cola en tiempo real? Analicemos la respuesta fisiológica del organismo ante la ingesta de Coca Cola en el transcurso de una hora. 

En los primeros 10 minutos tu cuerpo recibe el 100% de tu ingesta diaria recomendada de azúcar, que equivale más o menos a diez cucharaditas de azúcar. No vomitas porque el ácido fosfórico reduce el sabor permitiéndote digerirlo. 

A los 20 minutos hay un pico de azúcar en el cuerpo elevando la insulina, y tu hígado convierte toda la azúcar que sobra en grasa. A los 40 minutos el cuerpo absorbe toda la cafeína disponible, tus pupilas se dilatan, tu presión sanguínea aumenta y tu hígado envía mucha, mucha, mucha glucosa a tu aparato circulatorio. 

5 minutos más tarde, la dopamina comienza a producirse en tu cerebro. Esta hormona es un neurotransmisor que causa en última instancia el aumento de la frecuencia cardíaca y de la presión arterial. En una escala mucho menor, por supuesto, esta es la respuesta del organismo ante el consumo de heroína. 

La Coca cola è peggio delle sigarette, distrugge il dna e fa invecchiare di 4 anni e mezzo


La Coca cola è peggio delle sigarette, distrugge il dna e fa invecchiare di 4 anni e mezzo


Sapevamo che non facesse esattamente bene alla salute, ma non che potesse addirittura distruggere il dna. Eppure la Coca cola sembra essere davvero nociva per la salute. Come le sigarette.
Secondo gli ultimi studi scientifici (pubblicati sul Journal of Public Health) chi beve la cola ha telomeri (piccole porzioni di Dna che proteggono le estremità dei cromosomi) più brevi nei globuli bianchi. Questo significa esporsi al rischio di alcune gravi malattie cardiovascolari e ad altre come cancro e diabete. In particolare i ricercatori hanno calcolato che bere una bibita gassata al giorno può significare 4 anni e mezzo di invecchiamento biologico, proprio come il fumo. 

Fonte: Liberoquotidiano.it

COCA COLA: UN VELENO CANCEROGENO IN TAVOLA!!!



Vi siete mai meravigliati del fatto che dopo aver bevuto la Coca-Cola vi viene da sorridere? il motivo è che… vi sballa! Hanno tolto la cocaina dalla bevanda quasi un secolo fa. Sapete perché? Era ridondante.
  • Nei primi 10 minuti: 10 cucchiaini di zucchero colpiscono il tuo organismo (100% della razione giornaliera raccomandata). La reazione immediata a questa dolcezza così eccessiva sarebbe il vomito ma ciò è impedito dal fatto che l’acido fosforico diminuisce il sapore permettendoti di mantenere la bibita nello stomaco
  • 20 minuti: la tua glicemia schizza in alto causando un massiccio rilascio di insulina. Il tuo fegato risponde trasformando tutto lo zucchero che può “catturare” in glicogeno (zuccheri di riserva per il corpo) e grasso.
  • 40 minuti: la caffeina è stata assorbita completamente. Le pupille si dilatano, la pressione del sangue aumenta e come risposta il tuo fegato rilascia altro zucchero nel sistema circolatorio. I recettori cerebrali dell’adenosina si bloccano per prevenire la sonnolenza.
  • cocacolainfografica

Anticicloni squadrati: l'ecosistema stravolto dalla geoingegneria

Geoingegneria




 Nella cronaca "Massicce irrorazioni tra Italia, Francia e Spagna", l'autore di "Disquisendo" mostra delle sconvolgenti immagini satellitari con il solito intrico di scie iperpersistenti tessute su gran parte della fascia mediterranea settentrionale e meridionale.
Siamo purtroppo avvezzi a questi scempi chimici e sappiamo quali sono le cause sia dell'afa infernale sia dell'aridità implacabile che soffocano intere regioni. Bisogna, però, evidenziare che l'area di alta pressione possiede tutti i caratteri dell'artificialità. Si osservino le mappe: quando mai gli anticicloni hanno assunto queste forme poligonali? Cicloni ed anticloni veri manifestano configurazioni grosso modo circolari, come è palesato dalla radice dei vocaboli, il greco “kyclos” che significa “cerchio”.


In condizioni normali (la Natura non conosce le linee rette) i fronti perturbati e le aree di alta pressione si dispongono a formare delle spirali, una volta rappresentate simbolicamente con isobare concentriche oggi sostituite da ridicole icone: nelle immagini in oggetto, invece, le zone con valori barici bassi denotano, oltre a trame chimiche che le attraversano, profili pressoché rettilinei a seguire le linee di costa.